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Lavoro in Italia: stipendio e busta paga

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Ultima lezione del percorso “cercare lavoro in Italia”, ci concentriamo sulla busta paga e sul tanto agognato stipendio. In questa lezione si vedrà insieme agli studenti la struttura di una busta paga, senza la pretesa di conoscere ogni voce ma con l’obiettivo di informare su questo documento. Successivamente si passerà a conoscere la situazione degli stipendi in Europa e sul salario minimo dei lavoratori: quando e come è garantito?

Stipendio e busta paga: lezione di italiano per stranieri

Fase 1

Arrivati all’ultima lezione del percorso “cercare lavoro in Italia”, si può chiedere agli studenti se ci sono dubbi su quanto visto in precedenza o domande su quanto fatto. 

Approfittare di questa fase della lezione per riassumere i concetti principali delle lezioni precedenti e successivamente introdurre il tema della lezione:

Nell’ultima lezione abbiamo parlato dei contratti di lavoro. Una volta firmato il contratto riceviamo a fine mese due cose: lo stipendio e la busta paga.

  • Chiedere agli studenti se conoscono questo documento: che cos’è la busta paga? A che cosa serve? Che informazioni ci sono nella busta paga?
  • Stimolare a fare delle ipotesi, qualora non la si conoscesse;
  • Chiarire, dunque, che cos’è la busta paga fornendo le informazioni base.

Ovviamente, non c’è nessuna pretesa di capire e spiegare ogni voce della busta paga, sarebbe, infatti, difficile anche per me. Lo scopo è informare dell’esistenza di questo documento, chiarendo la funzione, e selezionare informazioni presenti utili al lavoratore. 

Io ho scelto alcune informazioni presenti da evidenziare: 

Intestazione; nome e cognome del dipendente; ruolo del dipendente; periodo di lavoro; ferie e permessi; TFR; trattenute e competenze; retribuzione netta;

Fase 2

Per questa lezione, essendo il documento molto specifico, non ho utilizzato materiali creati da me ma ho utilizzato i vari fac simile di busta paga trovati online.

  • Mostrando un facsimile (selezionato tra quelli presenti online), chiedere agli studenti di ipotizzare cosa significhi ogni voce, tra quelle selezionate prima e spiegare il significato di ognuna. 
  • Con il fac simile del documento, stampato o proiettato, trovare all’interno ognuna delle suddette parti, approfondendo il significato e chiarendo eventuali dubbi emersi. 
  • Soffermarsi, infine, sulla retribuzione.

Fase 3

A questo punto ci si può concentrare sull’ultima parte della busta paga, ovvero quella relativa alla retribuzione. Non si parlerà di stipendio alto o basso ma bensì del salario minimo.

  • Scrivere salario minimo alla lavagna chiedendo agli studenti di fare ipotesi sul significato.
  • Guidare gli studenti nella formulazione di ipotesi, aiutandoli a trovare la risposta. 

Il salario minimo è la retribuzione minima, appunto, che ogni lavoratore dipendente dovrebbe avere per ogni ora di lavoro che fa.

Ma come funziona? Il salario minimo esiste in tutti i Paesi dell’Unione Europea ma non in tutti è obbligatorio per legge. In Italia, infatti, non c’è una legge sullo stipendio dei lavoratori ma la paga minima si basa sulla mansione che svolgi (ogni lavoro ha la sua paga minima) ed è stabilita dai contratti collettivi*

*Ho cercato di semplificare il più possibile, per rendere comprensibile la differenza con gli altri paesi europei. Si può approfondire, se lo si ritiene necessario, e se il livello della classe lo permette, i contratti collettivi.

Se questa parte risulta chiara a tutta la classe si può procedere con un esercizio di abbinamento.

  • Stampare (preferibilmente in formato A3) una cartina dell’Unione Europea e posizionarla sul tavolo;
  • Mostrare dei biglietti con scritti sopra la paga orario di ogni paese selezionato, senza indicarne la bandiera;

Io ho scelto 8 Paesi europei divisi tra 4 salari alti e quattro salari bassi. Ho inserito anche quelli in cui il salario minimo non è previsto per legge.

 Di seguito quelli selezionati:

  1. Germania 12€/h
  2. Francia 10€/h
  3. Olanda 10€/h
  4. Belgio 9,50€/h
  5. Ungheria 2,85€/h
  6. Romania 2,80€/h
  7. Lettonia 2,50€/h
  8. Bulgaria 1,90€/h

Inoltre: Italia, Finlandia, Svezia, Austria, Danimarca.

I dati li ho presi da un articolo del Messaggero del 2022:

  • Gli studenti, leggendo la paga sul biglietto, dovranno ipotizzare in quale paese è garantita per legge.

Attraverso questo abbinamento si può notare l’idea che i vostri studenti hanno dei paesi UE e della loro forza economica. 

  • Una volta abbinati tutti i biglietti si procederà alla correzione, segnalando agli studenti i paesi dove non c’è ancora una legge sul salario minimo. (Tra questi, l’Italia, insieme a Danimarca, Svezia, Austria, Cipro e Finlandia).

Lo scopo di questa attività è informare gli studenti sulla media dei salari europei e di quelli in Italia aprendo dibattiti sui loro paesi di provenienza e quello dove vivono adesso.

OCCORRENTE: Cartina Europea (Formato A3); Biglietti con stipendi minimi;

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