Modi di dire, espressioni idiomatiche e proverbi sono spesso poco affrontati durante le lezioni di italiano l2. Io credo, invece, che siano una parte fondamentale della lingua e che, spesso, possano essere l’occasione per lezioni stimolanti e divertenti.
In queste lezioni gli studenti e le studentesse hanno l’occasione di praticare l’italiano reale, quotidiano, in contesti informali. E anche per noi insegnanti possono essere occasioni di svago. In questo articolo vi propongo la modalità in cui ho trattato l’argomento e, devo dire, che mi sono divertito molto!

Livello: A2+
Durata: 2h
Obiettivi: Espressioni idiomatiche; Proverbi e modi di dire;
Tutti i materiali necessari si trovano in fondo al documento
Fase 1 – Motivazione
Questa prima fase è dedicata al recupero delle conoscenze pregresse.
- Partendo dalla parola “proverbi” si chiede agli studenti e alle studentesse se conoscono questa parola e se sanno cos’è un proverbio.
- Una volta chiarito il significato si chiede se qualcuno sa fare un esempio di un proverbio in italiano oppure nella propria lingua;
Il bello di insegnare italiano come L2 è anche questo. Trovare occasioni di confronto tra la cultura italiana e quelle degli studenti e delle studentesse. È interessante conoscere proverbi degli altri paesi e trovare una corrispondenza in quelli conosciuti da noi.
Fase 2 – Globalità
Nella seconda fase si presentano i primi materiali.
- Consegnare una scheda ad ogni studente. Questa contiene al suo interno l’inizio di 10 proverbi. Sono presentati appositamente incompleti, per dare la possibilità di inventare in modo creativo la possibile continuazione.
- Chiedere alla classe di leggere la prima parte del proverbio e continuarlo come preferiscono.
Chiarire che non è importante che il proverbio sia corretto ma che si tratta di un’attività per stimolare la creatività e uscire dall’etichetta giusto, sbagliato. In questa fase non esistono risposte sbagliate, solo creative. Quando tutti avranno provato a completare i proverbi sarà divertente leggerli e provare a dare una spiegazione a quanto scritto.
- A questo punto procedere alla costruzione corretta del proverbio.
- L’insegnante ritaglia la scheda 2 dove sono riportati i proverbi completi e separa la prima parte dalla seconda.
- Posiziona, quindi, le prime parti dei proverbi da una parte del tavolo e la altre dalla parte opposta;
- Gli studenti dovranno collaborare tra di loro per trovare le frasi che completano i proverbi;
- Quando le frasi saranno state abbinate procedere con la correzione chiedendo, di volta in volta, cosa significa per loro.
- Invitare gli studenti a scrivere sul proprio quaderno i proverbi, lasciando uno spazio per scriverne il significato.
ATTENZIONE: Non rivelare il significato corretto del proverbio poiché verrà scoperto nella fase successiva.
Fase 3 – Analisi
In questa terza fase ci si concentrerà sul significato dei proverbi appena imparati.
- Presentare alla classe i bigliettini sui quali sono riportati i significati di ogni proverbio visto.
- Uno alla volta, gli studenti pescheranno un biglietto e, leggendolo, lo abbineranno a quella che pensano sia la frase corretta.
- Di volta in volta, l’insegnante correggerà o confermerà l’abbinamento dando modo a tutti di copiare il significato corretto accanto al proverbio.
Durante questa attività si può aprire il confronto su cosa pensano del proverbio. Se si trovano d’accordo o in disaccordo, se l’hanno già sentito e in quali occasioni ecc.
Fase 4 – Sintesi
L’ultima fase consiste nel reimpiego di quanto imparato.
- A questo punto l’insegnante presenta delle situazioni nelle quali è possibile usare solo uno dei proverbi imparati.
- Leggerà delle frasi simulando un dialogo con gli studenti.
- Loro dovranno scegliere quale dei proverbi visti in precedenza è più adeguato e dovranno usarlo in modo corretto.
OCCORRENTE: Scheda 1 – Completamento dei proverbi; Scheda 2 – Abbinamento; Bigliettini con significato; Scheda 3 – Frasi per dialoghi di reimpiego.