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Italiano a stranieri: imparare dagli studenti

  • Tempo di lettura:6 minuti di lettura

Insegnando italiano ad apprendenti stranieri, ad un certo punto del percorso di studio risulta necessario cambiare le carte in tavola, stimolando gli studenti a non fossilizzarsi su un’unica idea di scuola incentrata su “l’insegnante insegna, io imparo!”. Fa bene al rapporto con la classe mostrare interesse verso ognuno degli studenti; ogni provenienza; ogni piccola differenza tra loro.

Questo è il motivo per cui ho deciso di svolgere una lezione capovolta, invertendo i ruoli: diventando io apprendente e facendo dei miei studenti stranieri i miei insegnanti.

Naturalmente, preparando la lezione, in quanto insegnante di italiano L2 è stato più forte di me fare in modo che ci fosse anche da parte degli studenti, un momenti di apprendimento e così è stato.

Ho preparato la lezione conoscendo già i paesi di provenienza e il numero degli studenti coinvolti, in modo da poter avere il materiale pronto.

Le lingue del mondo

Di seguito lascio delle indicazioni su come ho svolto io la lezione capovolta:

Italiano L2: la lezione svolta dagli studenti stranieri

Argomento: Le lingue parlate nel mondo

Livello: A2+

Durata: 2 h

Obiettivi: Abbinare Paese a lingua parlata; Aumentare la motivazione degli studenti;

Svolgimento

  • Iniziare presentando la lezione attraverso alcune domande generali che possano introdurre l’argomento. Per esempio: quante lingue conoscete? Quali lingue avete studiato? Quali parlate bene? Quali parlate così così?
  • Proseguire ponendo la domanda: Che lingua si parla in Italia?
  • A questo punto si può scrivere alla lavagna la risposta: “In Italia si parla italiano” in modo che faccia da titolo alla lezione che seguirà.
  • A questo punto si spiegherà agli studenti che lo scopo della lezione del giorno sarà quello di imparare qualcosa da ognuno dei presenti. Tutti gli studenti lasceranno all’insegnante e ai compagni qualcosa della loro lingua, salendo loro in cattedra.

Prima della lezione ho preparato dei biglietti con i nomi dei paesi di provenienza degli studenti i quali ero sicuro sarebbero stati presenti. I biglietti mi sono serviti per poter estrarre uno alla volta lo studente che sarebbe diventato insegnante in quel momento. In alternativa si può procedere chiamando uno alla volta gli apprendenti ad alzarsi o chiedendo dei volontari.

  • Pescato il biglietto, lo studente si avvicina alla lavagna e scrive la frase come appare sul titolo: “In ____ (paese di provenienza) si parla ____ (lingua parlata)”. Es. Viene estratto uno studente Somalo; lo studente scriverà alla lavagna “In Somalia si parla Somalo”. Lasciando la frase scritta in alto e procedendo con la spiegazione dell’argomento.

La scelta dell’argomento da insegnare potrebbe creare difficoltà soprattutto ad apprendenti timidi, o che si trovano a disagio davanti alla classe. Per questo motivo ho deciso di preparare dei biglietti con una serie di argomenti base di ogni lingua, da estrarre al momento della scelta.

  • Lo studente, una volta pescato il biglietto sceglierà il modo migliore per esporlo ed insegnarlo alla classe.

Si procede così per gli altri studenti della classe.

OCCORRENTE:

Biglietti con i nomi dei paesi di provenienza degli studenti;

Biglietti con gli argomenti base da far insegnare.

Le finalità della lezione capovolta

Come anticipato, lo scopo di questa lezione non è quello di imparare argomenti di ogni lingua, ma quello di uscire dall’idea canonica di scuola. Ovvero con l’insegnante che spiega e gli studenti che ascoltano.

Gli apprendenti hanno molto da insegnare e gli insegnanti hanno molto da imparare. Osservando questi studenti stranieri sciogliersi dopo un attimo di timidezza, spiegando la loro lingua, il loro paese, con la luce negli occhi e con l’orgoglio nella voce si può capire tanto di una persona. Ragazzi e ragazze che a volte sembrano introversi in classe, si sono rivelati forti e sicuri insegnando la loro lingua. Questo mi ha fatto riflettere: è giusta l’idea che mi sono fatto di loro? Sicuramente no.

Quante volte parlando una lingua straniera non abbiamo trovato la parola che rappresentasse l’esatta sfumatura di ciò che volevamo dire? E ci siamo accontentati di quella che conoscevamo. Può essere frustrante, e deludente non potersi spiegare a pieno.

La conoscenza profonda di una lingua ti permette di esprimere te stesso fino in fondo, e mi piace pensare che come insegnante provo a fare questo: conoscere meglio i miei studenti fornendo loro gli strumenti per essere più possibile loro stessi da un’altra parte del mondo.

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