Il gioco e la scuola sono sempre stati considerati dall’opinione comune come due elementi che non possono coesistere: “A scuola si va per imparare e studiare, non per giocare” ci dicevano. Ebbene, risponderei adesso, si può studiare e imparare anche attraverso il gioco! Su questo assunto si basa la didattica ludica, ovvero una forma di insegnamento basata sul divertimento in classe. Attraverso questo approccio, l’insegnante utilizza il gioco, non come un’intervallo tra un’attività ed un’altra ma come vero e proprio momento di apprendimento.
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La didattica ludica nell’insegnamento delle lingue
La didattica ludica ha avuto un forte sviluppo con l’avvento dell’approccio umanistico-affettivo, ovvero un metodo di insegnamento che mette al centro l’apprendente e la sua esperienza in classe. Esso cerca di abbassare il più possibile il filtro affettivo dello studente. Prova quindi ad eliminare le ansie, la paura del giudizio o di non farcela, insomma tutti i fattori negativi che possono ostacolare o rallentare in qualche modo l’apprendimento di una lingua.
Attraverso il gioco, questo diventa possibile in quanto lo studente sperimenta una lezione divertente e nella quale si sente protagonista. Proprio questa è quella che in glottodidattica è chiamata Rule of forgetting. In base a questa regola, introdotta per la prima volta dal linguista Krashen, lo studente apprende più velocemente e in modo più efficace quando dimentica di stare imparando.
E’ necessario dunque staccarsi dal concetto secondo il quale il gioco sia un’attività ricreativa staccata dall’apprendimento, e pensarlo come un momento che rende l’argomento della lezione più accattivante e motiva lo studente, il quale, diventando parte attiva, impara facendo.
La didattica ludica con apprendenti adulti
L’apprendimento attraverso il gioco può essere visto come un’attività rivolta principalmente ai bambini o ad apprendenti molto giovani, più propensi a mettersi in gioco partecipando ad attività ludiche. In realtà, se adattato all’età degli apprendenti e alla classe, diventa un’attività fondamentale anche con gli adulti.
Nel mio lavoro mi trovo in classi molto eterogenee dal punto di vista anagrafico, con studenti che vanno dai 18 ai 60 anni, e l’approccio ludico si rivela sempre un’occasione non solo di apprendimento, ma un momento in cui si rivela il carattere di ognuno, anche il più timido.
Le età, le provenienze diverse e le culture spesso lontane tra di loro crollano davanti all’attività ludica che permette all’apprendente di mettersi alla prova collaborando con gli altri, discutendo con il gruppo, esprimendo un’opinione con i compagni per raggiungere la vittoria. Il gioco, infatti, usato per approfondire un argomento o riutilizzare una regola vista durante la lezione, crea un clima disteso e rilassato nel quale nessuno si sente giudicato perché sbaglia un verbo, nessuno ha paura di partecipare perché è più grande la voglia di giocare insieme a quelli che in quel momento sono i tuoi compagni di classe. Certo, ci saranno i più restii a lasciarsi andare, quelli che stanno in disparte e inizialmente guardano soltanto. Sta all’insegnante cercare di coinvolgere tutti e rendere il momento divertente e sfidante, per stimolare la partecipazione.
Attività ludiche nell’insegnamento dell’italiano L2
Sono molte le risorse didattiche ludiche che possiamo utilizzare in una classe di italiano L2.
Il più classico, sicuramente molto usato nelle classi di lingua è il gioco dell’oca. Questa attività è facilmente adattabile a tutti gli argomenti, sia lessicali che grammaticali, nonché a tutti i livelli. Attraverso l’uso del dado è utile anche ai livelli iniziali per studiare e ripassare i numeri, e non necessita obbligatoriamente di una competenza nella letto-scrittura. Per questo motivo può essere utile anche per i livelli iniziali con apprendenti non alfabetizzati.
Qui potete trovare un’attività che ho usato con apprendenti non alfabetizzati.
Un altro classico gioco da proporre in classe prevede l’utilizzo delle carte. Sicuramente questo, tra gli altri, è il più adattabile. Le carte possono rappresentare immagini, parole, azioni, verbi, insomma per qualsiasi argomento affrontato in classe è facile trovare un gioco di carte che possa adattarsi.
Altre risorse ludiche molto utilizzate riguardano l’enigmistica. Soprattutto in classi di livello più alto, solitamente A1 in poi, può essere utile l’utilizzo di cruciverba, enigmi e indovinelli che portino l’apprendente alla soluzione attraverso una regola vista durante la lezione. Queste attività presuppongono una conoscenza lessicale e morfosintattica abbastanza ampia da permettere la comprensione senza demotivare lo studente al gioco.
Insieme all’enigmistica, si può ricorrere anche ad attività di ludolinguistica, che permettano cioè di giocare con la lingua, per esempio ascoltare degli scioglilingua. Questi possono essere utilizzati per approfondire un argomento di fonetica come gruppi consonantici, parole con doppie ma non solo. Può essere anche un’occasione per conoscere gli scioglilingua dei paesi dai quali provengono gli studenti, ottimo modo per far partecipare attivamente gli studenti e per usare le differenze linguistiche non come ostacolo ma come risorsa.
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